Mountain Bike      By Lorenzo Colombi

*   MTBLANGHE  *

 

  Percorsi - Itinerari - Escursioni in Mountain Bike

 

 nelle  Langhe e nel Roero.  

  

     Paths (off-Road) in the Langhe Alba and Roero 

       Routen Alba in den Langhe  Alba und Roero    

Sentiers / itinéraires en VTT dans les Langhe (Alba) et du Roero.

 

 

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Italia, un Paese come tanti dove la crisi tocca tutti, ma con una gran voglia d'uscirne.

C'è il sole d'inverno. M'infilo nel cortile d'una parrocchia dì periferia.

Sulle montagne alpine, lontane, la neve brilla al sole. Qui, in gruppo, preparano le borse della spesa per chi non può permettersela. Lo fanno in silenzio, con amore.

Sono madri di famiglia che strappano qualche ora alle loro case.

C'è il diacono, passa anche il prete, telefonano dalla Caritas e

dal Banco Alimentare.

 

Si lavora a catena, ognu­no racconta di fatti, incontri, storie;

si lavora per gli altri. È così ogni settimana.

Non ci sono telecamere, lontanissimi i cronisti.

Donne, ma anche uomini con í capelli brizzolati.

Alcuni salgono su un furgone e vanno a ritirare una stanza da letto

che avanza chissà dove e la daranno a chi non ce l'ha. Sono gli angeli della crisi.

Non hanno volto, non hanno gradi, soltanto mani. Li trovi'sotto la Mole

come all'ombra della Madunina o sotto il Cupolone o nei piccoli centri

tra le vallate o là dove il lavoro scarseggia.

Sono ex alpini, ex carabinieri, ex tutto che si spendono

per far soffrire meno qualcuno, per risolvere drammi nei drammi.

Salgo lungo la strada che sopra il Po a Torino svela il Monte dei Cappuccini.

C'è gente in coda nella penombra della sera, se ne vanno con un panino,

come mattino e sera alla San Vincenzo di via Nizza o alla mensa del Cottolengo.

 

Dietro piazzetta Borgo Dora, all'Arsenale della Pace del Sermig,

ci sono davvero gli ultimi che sperano in un letto per dormire.

Il terremoto finanziario che ancora sta scuo­tendo il mondo aggiungerà

almeno cento milioni di poveri e í disperati cresceranno nel mondo

ma anche in Europa.

 

Per fortuna, c'è anche l'altra faccia del disastro provocato, sia chiaro,

dai ricchi speculatori. S'incontra, camminando per le strade: sono nuovi

slanci di generosità e la voglia di sporcarsi le mani.

Sono centinaia di migliaia, ormai, i porti e le scialuppe di salvataggio

 nella nebbia che scende dal cielo.

 

Associazioni, gruppi, enti che hanno migliaia di nomi, ma questo è normale.

Anche i grandi Santi Sociali (che hanno fatto unico il Piemonte negli anni delle forti difficoltà e soprattutto dal 1811, quando nasce san Giuseppe Cafasso,

al 1888, quando muore don Bosco) volevano ognuno il proprio ordine.

 

Ed ora è ancora così: tanti nomi diversi, ma lo stesso obiettivo.

C'è chi regala del tempo, per preparare le borse; chi si mette dietro

una scrivania e passa le giornate ad ascoltare coloro che non sono

più ascoltati da nessuno; chi recupera mobili; chi assembla cucine

di fortuna; chi fa il giro delle famiglie più a rischio; chi da nonno

sostiene in ogni modo le coppie con figli ma rese sempre più fragili;

chi si offre di far fare i compiti o insegnare l'italiano a chi non lo sa.

E poi c'è chi diventa braccio della Provvidenza e fa arrivare 

l'ho visto e non solo una volta un tir di farina assolutamente inatteso

 ed indispensabile per una delle mense di tutti; c'è chi raccoglie

il pane non consumato e lo dà a chi lo aspetta.

Gli angeli della crisi sono uno, nessuno, centomila: nelle case, nei paesi, nelle città.

 

E non distribui­scono solo cibo. Hanno le porte aperte.

Come le suore di Betania in strada Castello di Mirafiori o qualsiasi convento

di frati e í monasteri sparsi per l'Italia: tra le suore di Orta San Giulio

o a Quart in Valle d'Aosta o, ancora, tra i cistercensi di padre Cesare Falletti

a Pra'd Mill nella valle dell'Infernotto sopra Bagnolo Piemonte.

Gente che non ha fretta. Gente che sa fermarsi a chiacchierare,

 come nei cortili d'un tempo. Sono angeli del dialogo, ugualmente

indispensabili, ugualmente nascosti, ma ci sono.

Nei chiaroscuri d'ogni giorno anche le botte tremende della recessione

mondiale possono diventare un'occasione: per evitare che

ci chiudiamo nel nostro egoismo (Fonda è già partita), ben coperti

e caldi nelle case con tre impianti anti-intrusione e le grate,

ma quelle che uccidono dentro.